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Il mito maternità surrogata California

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Introduzione

Prima di capire perché sia considerato falso il mito surrogacy California, dobbiamo intendere il perché gli aspiranti genitori di tutto il mondo, tra cui ovviamente gli italiani, si spingano tanto lontano per realizzare il loro sogno. Questo sogno, altro non è che costruire una famiglia: possibilità che a volte viene negata dalla natura, altre da identità di genere.

Gli Stati Uniti sono una repubblica federale dell’America settentrionale composta da cinquanta Stati e un distretto federale. I quarantotto stati contigui e il distretto di Washington (la capitale federale) occupano la fascia centrale dell’America settentrionale tra il Canada e il Mexico e sono bagnati dall’Oceano Atlantico a est e dall’Oceano Pacifico.
Sono dipendenti dagli Stati Uniti anche alcuni territori organizzati politicamente, i quali non fanno parte di alcuno Stato dell’Unione ma sono soggetti al solo Governo federale: Porto Rico, le Samoa Americane, le Isole Marianne Settentrionali, le Isole Vergini Americane and Guam.

In tale contesto, la comprensione di un procedimento complesso come la surrogacy, può diventare un rompicapo anche alla luce delle diverse leggi federali che vigono in ogni stato. Ciononostante i genitori di tutto il mondo, considerano gli Stati Uniti il luogo più sicuro per iniziare questo percorso.

La prima ragione fra tante è la possibilità di ottenere un ordine, atto equiparabile ad una sentenza, per vedersi riconosciuta la genitorialità persino prima della nascita del bambino (pre-birth-order). Altra è la cittadinanza americana acquisita alla nascita per via dello ius-soli ed i vantaggi che tale status offre sia al nascituro che ai genitori di intenzione anche per via degli accordi vigenti tra Italia e Stati Uniti.


Non solo California

Vi è molta disinformazione in merito alla maternità surrogata (o gpa) negli Stati Uniti.

Oggi si identifica infatti la gestazione per altri, o surrogacy come definita nei paesi anglosassoni, quasi esclusivamente con la California.

The California è si vero che vanta alcune peculiarità, tra cui la possibilità di ottenere la filiazione prima della nascita (pre-birth-order). Questo stato si differenzia altresì da quelli che richiedono ai genitori di intenzione di aspettare fino alla nascita del bambino prima di poter presentare una legittima richiesta di affidamento (post-birth-order). Alcuni stati USA richiedono addirittura ai genitori di passare attraverso il processo di adozione per riconoscere un capo ad entrambi la piena genitorialità.

In California poi, i genitori senza alcun legame biologico con il bambino possono stabilire la parentela presentando i documenti legali appropriati, molto prima della nascita del bambino. Questi registri vengono sigillati dopo la nascita del bambino e sono accessibili solo alla madre surrogata, ai genitori di intenzione e ai loro avvocati, nonché al Dipartimento dei servizi sociali.

Cionostante, non tutti sanno che ad oggi la maternità surrogata negli USA è consentita in ben 48 stati. Tra questi, 11 possono essere considerati “friendly” tanto come la California: ad esempio lo stato del Colorado.

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California lo stato “surrogacy friendly”?

Un altro aspetto interessante è che la California non ha leggi che disciplinino specificamente il processo di maternità surrogata.
Tuttavia, viene spesso definito lo stato friendly (amico) per antonomasia grazie a l’Uniform Parentage Act (UPA), che ha numerose linee guida applicabili alla pratica, favorendola. L’UPA tra le altre cose, prevede regole precise per la filiazione, procedure per i test genetici, requisiti per gli accordi di maternità surrogata oltre a tutelare i rapporti tra genitori e figli indipendentemente dal vincolo che li unisce (biologico o non).

Ma anche qui, c’è un dato molto interessante che va rilevato. L’Uniform Parentage Act non è un testo normativo di riferimento esclusivo della California. Stati come il Colorado o il Connecticut ad esempio, adottano lo stesso UPA, rendendoli quindi “stati amici” al pari della California.

Sicuramente popolare

Se da un lato è vero che al pari della California ci sono molti altri stati che possono essere considerati prima di iniziare, da un lato è anche vero che si è guadagnata negli anni la fama di migliore opzione per gli aspiranti genitori.
Soprattutto gli aspiranti genitori internazionali, tra cui gli italiani, vedono nel “The Golden State” (lo Stato dell’oro) la possibilità della vita.
Hanno contribuito ad accrescerne l’affidabilità la ricchezza dello stato, la fama anche cinematografica e senza dubbio la qualità delle cliniche e delle strutture sanitarie, che siano di medicina estetica o di fertilità.

Ma hanno giocato un ruolo determinante anche il crescente numero di agenzie di maternità surrogata presenti nello stato della California, una conseguente maggior concorrenza, promozione e pubblicizzazione della pratica, contrariamente ad altri stati dove la maternità surrogata rimane più anonima o riservata se vogliamo.

Conclusione

Il mito maternità surrogata California esiste e non ha avuto certamente origine per una legge speciale che lo stato ha messo a disposizione di coloro che devono ricorrere alla maternità surrogata per veder realizzato il sogno di avere una famiglia.
Lascio alla libera opinione del lettore decidere se si tratti di un mito (o falso mito), sicuramente fa da anni un lavoro straordinario nel proteggere i diritti dei genitori di intenzioni, indipendentemente dal loro stato civile, orientamento sessuale o paese d’origine.

Questa popolarità ha però fatto sì che i costi di una programma lievitassero negli anni, rendendola forse la destinazione più cara al mondo.

Ci sono molti altri stati negli USA dove poter eseguire un programma, vedendosi accordata la medesima tutela ad un costo decisamente inferiore: se non potete permettervi di iniziare questo percorso in California, sappiate che ci sono ben 47 altre possibilità!