Regno Unito

Maternità surrogata Regno Unito non è nota agli aspiranti genitori come le altre destinazioni che consentono la procedura, per via della normativa che ne consente l’accesso soltanto ai residenti, siano essi cittadini inglesi o stranieri. Va poi sottolineato come, sebbene il ricorso alla tecnica sia legale e regolato con legge dello Stato, in caso di ripensamento di una o entrambe le parti, queste non possano essere obbligate a rispettare l’eventuale accordo stipulato. Sia gli aspiranti genitori che la madre surrogata possono infatti rendere privo di effetto il contratto firmato in qualsiasi momento, senza incorrere in nessuna sanzione

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Accessibilità

Single, coppie etero o gay sposate o more uxorio maternità surrogata regno unito

Condizioni

Residenza nel Regno Unito e legame genetico con il bambino

Programmi

Variano da trasferimento singolo ad illimitati

Costo

Medio

Possibilità

Selezione sesso del bambino proibita

Aspetto legale

Certificato di nascita recante il nome della madre surrogata

Capitale

Londra

Lingua

Inglese

Governo

Monarchia Costituzionale Parlamentare

Approfondimento

Definizione di programma di maternità surrogata

Un programma di maternità surrogata è un insieme di procedure mediche e legali cui scopo ultimo è quello di avere un figlio con una alternativa alla procreazione naturale. Le parti coinvolte nel procedimento sono: gli aspiranti genitori (o genitore nel caso di soggetti single), una clinica di riproduzione assistita ed una agenzia estera o altro ente equivalente, capace di supplire le necessità relative a donazione di ovuli e madre surrogata. Un avvocato esperto nella legislazione vigente nel paese in cui si svolge il programma deve ritenersi parte fondamentale del procedimento

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Attualità

Nonostante la legge italiana non consenta il ricorso alla tecnica, sempre più genitori italiani ed europei che non posso concepire in modo naturale per problemi legati alla fertilità, scelte personali o orientamento sessuale, cercano una alternativa legale all’estero.
Negli ultimi anni, la maternità surrogata è stata spesso oggetto di polemiche e controversie che l’hanno di fatto resa più popolare, mettendone a conoscenza anche chi ignorava totalmente questa possibilità. Tale circostanza, ha quindi suscitato l’interesse di molti genitori di intenzioni all’interno dell’Unione Europea che hanno ravvisato nel Regno Unito una possibile alternativa all’ Ucraina, per i costi accessibili degli spostamenti ( grazie alle compagnie aeree low cost ) e la sicurezza che un paese così emancipato certamente trasmette. All’atto pratico, ci sono però delle limitazioni all’accesso al percorso di surrogazione tali da rendere questa alternativa per certi versi impraticabile

Maternità surrogata Regno Unito: costo di un programma

Non esiste un costo univoco che valga per ogni caso. Il prezzo è infatti strettamente legato ad alcune variabili come ad esempio la necessità o meno di una donazione di ovuli, la tipologia di programma richiesto alla clinica di riproduzione assistita che si traduce nel numero di trasferimento embrionali garantiti che può essere di un tentativo, due, tre o illimitato fino al raggiungimento della gravidanza. Chiarito l’aspetto in merito alle possibili variabili, una stima ponderata sulla base delle casistiche avute ci permette di dire che il prezzo medio per un programma garantito con donante di ovuli, madre surrogata e supporto legale sia oggi di €90.000

Requisiti di accesso

L’accesso al programma è consentito a coppie eterosessuali o omosessuali sposate, in unione civile o more uxorio.
Nella coppia, per richiedere la filiazione dopo la nascita, almeno uno degli agli asipranti genitori deve essere legato da vincolo genetico al bambino. In realtà negli ultimi anni la stessa possibilità è stata estesa anche a gentori single (con vincolo genetico)

Legislazione

Legge di stato disciplina in modo puntale il procedimento, curando anche di definire concetti base come quelli di Intended Parents (aspiranti genitori) o Surrogacy (termine equivalente a maternità surrogata). Ad oggi il Regno Unito è infatti l’unico paese al mondo che non solo offre una guida completa sul procedimento redatta ufficialmente da un organo statale, ma si assicura anche di fornire tutti i passi da seguire in ordine cronologico, affinché la scelta sia fatta coscentemente ed il procedimento termini con successo.
Anche se apparente sembra prospettarsi come una alternativa sicura e geograficamente favorevole, ci sono molte condizioni e mancanza di certezze tali ad inibire l’accesso al programma. Le più importanti sono: l’esigenza di dimostrare il domicile status (da non confondere con la residenza), un attesa media di 2 anni per la ricerca della madre surrogata, la redazione di un birth plan integrativo al contratto di surrogazione e soprattutto l’impossibilità di far valere tale accordo in giudizio in caso di controversie. Aspetto quest’ultimo è di vitale importanza.
Aspiranti genitori e madre surrogata possono infatti redigere liberamente un accordo di maternità surrogata che funzioni per entrambe le parti. Questi contratti però, anche quando firmati ed accettati, non posso essere fatti valere, in caso di ripensamento, nemmeno riccorrendo ad un giudice

Ripensamento e recesso

In caso di controversia, la volontà della madre surrogata deve essere sempre rispettata, indipendentemente da quanto stabilito nell’accordo di maternità surrogata o consensi eventualmente forniti in precedenza. Nel caso la madre surrogata cambiasse idea quindi e decidesse di tenere il bambino, i genitori di intenzione non avranno altro rimedio per opporsi se non quello di ricorrere al tribunale di famiglia.
Qualora siano i genitori di intenzione a non voler assumere la potestà genitoriale del bambino nato, questa rimarrà in capo alla madre surrogata, di fatto genitore legale del bambino (insieme al partner quando sposata o in unione civile), libera di rinunciare a tale responsabilità in qualsiasi momento. In questa ultima ipotesi, interverranno i servizi sociali invocando anche le procedure di protezione del bambino se necessario, in linea con il codice di condotta del HFEA

Filiazione e certificato di nascita

Alla nascita, la madre surrogata sarà il genitore legale del bambino. Se questa è sposata o in unione civile, anche il coniuge o partner sarà considerato genitore (a meno che non abbia rinunciato a tale diritto prima dell’inizio del programma). Dopo la nascita, la paternità sarà poi trasferita tramite sentenza o adozione ai genitori di intenzione su loro stessa richiesta. In caso di contesa, il tribunale competente prenderà una decisione risolutiva fondata sull’interesse superiore del minore.
Il certificato di nascita recherà pertanto dapprima i dati anagrafici della madre surrogata (ed eventuale compagno o marito), quelli dei genitori/e di intenzione al traferimento della genitorietalità

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