Introduzione
Maternità surrogata, surrogazione di maternità e gestazione per altri: cosa significano davvero questi termini?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo capire prima cosa che ci stiamo riferendo a un procedimento che non ha una definizione univoca, che valga cioè per ogni continente o stato dove il procedimento è consentito dalla legge. Infatti, sia per la questione linguistica, ossia ogni paese definisce questi termini secondo la propria lingua, (surrogacy ad esempio nei paesi anglosassoni), sia per una mancanza di linee omogenee che valgano per tutti i paesi, non esiste ad oggi una reale definizione dei termini in oggetto. Da considerare inoltre che, indipendentemente dal termine che vogliamo adottare, questo procedimento varia anche a seconda della cittadinanza dei genitori di intenzione. Ma torniamo alla definizione dei termini, che hanno evidentemente avuto origine proprio dal termine maternità surrogata.
Definizione di maternità surrogata
Per maternità surrogata si intende un procedimento medico legale in cui una donna (mamma surrogata) tramite un accordo, in maniera libera e volontaria e rinunciando alla potestà genitoriale sul nascituro, decide di portare avanti una gravidanza per conto di aspiranti genitori, ossia coloro che desiderano avere un figlio. Questi, soggetto singolo o coppia che non possono quindi procreare in maniera naturale, si impegnano ad assumere la piena custodia e responsabilità genitoriale del nascituro dal momento dalla nascita diventando i genitori effettivi.
Maternità surrogata, surrogazione di maternità e GPA
Quindi, surrogazione di maternità e gestazione per altri: cosa significano? Sono sinonimi.
Concetti esistenti sicuramente in Italia così come in Spagna dove sono in uso varie locuzioni per esprimere esattamente la stessa cosa. Questi sinonimi quindi, che nondimeno si associano al forse più dispregiativo “utero in affitto”, man mano che l’argomento ha iniziato a far parte delle nostre conversazioni quotidiane, così come delle interrogazioni parlamentari, hanno trovato accesso nel nostro dizionario per molteplici ragioni. Vale la pena ricordare in primo luogo che in Italia la maternità surrogata è vietata dalla Legge 19 febbraio 2004, n. 40 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004.
Questo divieto ha fatto si che nel corso degli anni gli interessati all’argomento abbiano create forse anche involontariamente, nuove parole proprio per la paura di incorrere nelle sanzioni della sopracitata legge. Tra l’altro, gestazione per altri viene spesse indicato con l’acronimo GPA, che ovviamente ad una prima lettura, non fa di certo pensare alla maternità surrogata chiaramente menzionata nella legge che ne proibisce il riscorso alla tecnica in Italia. La stessa surrogazione di maternità, persino per chi ben conosce l’argomento, potrebbe far pensare anche ad una sostituzione di maternità, cioè quando si viene assunti per sostituire una donna che va in maternità. In contesto così articolato, privo di una chiara definizione, ricco di sinonimi è quindi normale sbagliarsi.
Maternità surrogata altruista e maternità surrogata commerciale
Come abbiamo visto, sia per la questione linguistica che per l’esistenza di regolamentazioni diverse in base al paese, possono esserci differenze. Ogni ordinamento in cui la maternità surrogata (quindi surrogazione di maternità e/o gestazione per altri) è legale, fissa regole proprie in merito alla compensazione spettante alla mamma surrogata. Su questa diversificazione si fonda allora la diversa terminologia o distinti modelli di surrogazione se vogliamo. Nella maternità surrogata commerciale, la mamma surrogata ha diritto a percepire e richiedere un compenso per la gravidanza ed un rimborso delle spese approntate.
Quindi la possiamo assimilare ad una attività commerciale economica retribuita, un lavoro vero e proprio, visto che così viene considerato dove è ammessa la pratica commerciale. Nella maternità surrogata altruista, la mamma surrogata riceve solo la parte relativa rimborso spese. In questo caso, perché proprio come ci suggerisce il nome, lo spirito che muove la donna a portar avanti la surrogazione deve essere predominante gesto di altruismo, per cui ovviamente le vengono riconosciute le spese sostenute.
Conclusione
Maternità surrogata, surrogazione di maternità e gestazione per altri sono espressioni diverse per esprimere esattamente la stessa identica cosa. Capire oggi quale termine sia meglio usare però, non trova facile risposta. Soprattutto quando effettuiamo una ricerca su internet, siti web, post, blog e video rispondono ad esigenze tecniche specifiche per essere visibili su internet e nei motori di ricerca quindi risulta meglio usare un termine piuttosto che un altro per aumentare la visibilità di un contenuto nel web.
Quello che possiamo consigliare è di tenere sempre a mente che di fatto non esistono differenze tra i termini ma ciò che è importante è verificare la fonte dell’informazione.
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